CERTALDO
Certaldo (pronuncia: /ʧer'taldo/[3], Certardo nel dialetto locale) è un comune italiano di 16 083 abitanti[1] della città metropolitana di Firenze, in Toscana. Situato al centro della Valdelsa,[4] ospita numerosi edifici di interesse storico, culturale e artistico. Certaldo fa la sua comparsa ufficiale nella storia nel 1164, quando il castello di "Certaldum" viene citato in un documento dell'imperatore Federico Barbarossa come feudo dato in concessione ai Conti Alberti,[13] ma senza ombra di dubbio i primi insediamenti fortificati sul colle sono da far risalire all'Alto Medioevo, epoca nella quale venne edificato il Mastio che oggi risulta incorporato dal Palazzo del Vicario. L'origine del Mastio è quasi sicuramente Longobarda o Franca, e prese la sua forma definitiva nel X-XI secolo: rappresentava il classico tipo di fortificazione alto-medioevale costituito da un'unica torre fortificata dotata di stalla, alloggi signorili e armeria. Alcuni reperti archeologici, ritrovati sul Poggio del Boccaccio, risalenti al VI-VII secolo d.C.,[14] dimostrano l'esistenza di un insediamento agricolo, presumibilmente un deposito di derrate alimentari, e testimoniano che a quell'epoca il colle su cui sorge Certaldo Alta era ancora abitato. Molto probabilmente il villaggio agricolo alto-medioevale prese forma dal precedente insediamento risalente all'epoca etrusco-ellenistica e alla fine del IX secolo d.C., con l'importanza strategica dell'area dovuta al passaggio della via Francigena, vi venne edificata la prima fortificazione feudale. La torre fortificata si trovava all'apice di un colle da cui si poteva controllare la via Francigena, la principale strada di comunicazione medioevale tra l'Europa del Nord e Roma. Dal mastio originario si controllava a distanza il vecchio tracciato in collina della via Francigena, e direttamente quello di fondovalle, più recente ma via via sempre più importante e trafficato. Questa posizione strategica favorì sicuramente lo sviluppo demografico e la sua evoluzione prima in Castello e successivamente in un borgo fortificato, portando alla costruzione di edifici civili attorno al Mastio primordiale. Nascono tra l'XI ed il XIII secolo la Chiesa dei Santi Tommaso e Prospero (la chiesa più antica del borgo medioevale, oggi sconsacrata), l'annesso convento e chiostro, la Torre dei Lucardesi e le prime abitazioni civili e case torri lungo via Rivellino, la via più antica del borgo che collega la fortificazione alla via Francigena, e nei pressi della torre sulla sommità del colle. Una prima cinta muraria racchiudeva tutto questo primitivo nucleo urbano che assumeva la conformità di un castello fortificato vero e proprio. Certaldo faceva parte delle numerose fortificazioni che gli Alberti disseminarono in tutta la Valdelsa per contenere l'espansionismo della Repubblica fiorentina, assieme a San Miniato, Fucecchio, Montegrossoli, Semifonte, Castel Timignano, Pogna, Lucardo e Vico d'Elsa. Tutti questi castelli e fortificazioni formavano una sorta di cintura militarizzata che circondava la città di Firenze, in modo da contrastarla ed impedire ogni sua espansione. Con la frammentazione della famiglia degli Alberti, avvenuta con i figli di Alberto IV degli Alberti, Maghinardo, suo secondogenito, divenne il capostipite del ramo dei Conti di Certaldo. Il castello di Certaldo divenne così sede e residenza del ramo di Certaldo dei Conti Alberti da cui controllava le altre fortificazioni vicine ed il contado. Nella seconda metà del 1100 Certaldo si trova coinvolta negli attriti e nelle guerre tra Firenze e i Conti Alberti: dopo infatti la distruzione di Prato, sede principale degli Alberti, la famiglia spostò il centro del suo potere in Valdelsa, in modo da impedire l'accesso alla via Francigena da parte di Firenze. Forti del riconoscimento imperiale dei loro domini sul territorio toscano, e dell'investitura da parte dell'imperatore del Sacro Romano Impero Federico I Hoenstaufen noto come Federico Barbarossa, Alberto IV comincio la costruzione di Semifonte tra il 1177 ed il 1181. La costruzione di Semifonte scatenò l'opposizione di Firenze che dichiarò guerra agli Alberti. Certaldo così, come tutti gli altri castelli della Valdelsa, entrava in guerra nello schieramento Albertiano. Firenze inviò una prima spedizione militare nel 1182. Con l'occupazione del castello di Pogni, vicino a Certaldo, da parte di Firenze, gli Alberti bloccarono la costruzione di Semifonte, ripresa dopo appena due anni. Questo provocò un secondo e più massiccio intervento militare da parte di Firenze contro gli Alberti nel 1184. Le truppe fiorentine occuparono nuovamente Pogni e distrussero la fortezza di Mangona, nel Mugello, dove lo stesso Conte Alberto IV fu fatto prigioniero. In cambio della libertà il conte dovette accettare le dure condizioni di Firenze, che lo obbligavano a scapitozzare le torri difensive di Certaldo, a smantellare completamente la fortezza di Pogni e il castello di Semifonte, e a cedere a Firenze metà degli introiti dei dazi percepiti sulla via Francigena. Certaldo restava sotto il controllo dei conti Alberti, ma le sue torre difensive vennero smantellate. Certaldo, assieme a Semifonte e Mangona, rimase al di fuori della Lega di Tuscia, formatasi nel 1197, per volere di Firenze, in modo da indebolire il potere feudale degli Alberti: escludendo infatti dalla Lega, che sanciva tra le altre cose la reciproca difesa dei partecipanti, le migliori e più importanti fortezze degli Alberti, veniva inflitto un duro colpo al potere della famiglia comitale da parte di Firenze.